Monica Rocca
Sono nata a Lecco nel 1972 e cresciuta in un piccolo paese nei dintorni.
Nel 1991, dopo la maturità scientifica, mi sono iscritta a Lettere moderne perché volevo insegnare, ma quando mi sono laureata ho capito che non era quello che desideravo in quel momento.
Dopo un viaggio in Messico di quasi un mese post laurea, ho frequentato un corso di comunicazione multimediale e nuove tecnologie dell'informazione presso il centro Donna Lavoro Donna, dove ho incontrato persone meravigliose che hanno contribuito a spostare il baricentro della mia vita.
Conclusa questa esperienza formativa, ho lavorato in una grande società interinale ai piedi della Torre Velasca con mansioni di segreteria, e non c'è stato un solo giorno in cui mi sia sentita felice di andare a lavorare. Mi volevano assumere a tempo indeterminato perché ero "brava", ma per mia fortuna ho potuto scegliere tra lavorare a Edizioni Ambiente o partire per la Francia per fare uno stage.
Ho scelto l'editoria e la precarietà.
Nel settembre 1999 mi sono trasferita a Milano sentendomi finalmente a casa. Ho lavorato in EdA per otto anni. In questo magnifico e pazzo ambiente di lavoro con pazzi e magnifici colleghi e capi sono diventata grande e ho imparato il mestiere di editor.
Poi, nel giugno 2007, in uno degli anni più intensi e difficili della mia vita, ho lasciato il lavoro in casa editrice in cerca di nuovi stimoli e traguardi e ho iniziato una lunghissima fase lavorativa in Thesis Contents, service editoriale e agenzia letteraria, dove mi sono occupata per quattordici anni di valutazione di manoscritti in ambito scolastico e universitario, di progettazione editoriale, scouting autori e coordinamento di produzione, oltre a svolgere attività di redazione e riscrittura come senior editor di volumi di scolastica, manualistica e saggistica varia.
Quando l'azienda ha chiuso il 30 giugno 2021 in modo alquanto inaspettato, ho deciso di prendere un attimo di pausa dal lavoro per pensare e decidere che cosa fare del mio futuro, con relativa calma grazie alla Naspi.
Ho investito buona parte del mio TFR in un master in Storytelling e digital marketing per l'arte e la cultura presso 24Ore Business School, che oltre a risvegliare neuroni sopiti da tempo, mi ha permesso di incontrare ottimi professionisti-insegnanti e ricaricarmi di linfa vitale. Lavoricchiando in prestazione occasionale, dal settembre 2021 al giugno 2022 ho frequentato un corso con tirocinio presso l'istituto Dante Alighieri di Milano, propedeutico all'esame per la certificazione DITALS I in didattica dell'italiano a stranieri presso l'Università degli stranieri di Siena, che ho sostenuto il 22 luglio 2022 e superato con attestato del 6 ottobre.
Senza mai smettere di cercare un lavoro da dipendente, a giugno 2022, a un anno dal licenziamento, ho deciso di richiedere l'anticipo Naspi e aprire la Partita Iva per continuare a lavorare in editoria e dedicarmi all'insegnamento dell'italiano.
Dall'autunno 2022 al giugno 2023 ho lavorato come docente e facilitatrice linguistica di italiano in corsi rivolti a bambini della scuola primaria e della scuola secondaria di I e II grado per le cooperative Farsi Prossimo e Comunità Nuova.
Nel settembre 2023, ho iniziato a insegnare italiano lingua straniera presso il St. Joseph International College a Milano, un college con percorso Cambridge frequentato da bambini e ragazzi di origine cingalese, indiana, bengalese, pakistana ed egiziana.
In ambito editoriale, continua la mia ultradecennale collaborazione con Hoepli.
Negli ultimi anni ho pubblicato due libri per bambini che hanno venduto insieme 1.000 copie, un risultato che per una scrittrice emergente non è affatto così frustrante, e un racconto "Madeleine al profumo di pollo" nell'antologia a Milano Porta Romana.
Il romanzo che ho scritto per sistemare i conti con me stessa non lo sento più mio, nonostante l'incoraggiamento dell'editor che l'ha preso in mano per valutarlo. Sono certa che tornerà il suo tempo e che vedrà la luce presto o tardi.