Questi libri, personalmente, non li ho proprio mai sopportati, pur capendo i motivi del loro incredibile successo: storie avventurose, lettering accattivante, illustrazioni un tanto al kg, scrittura molto semplice adatta a un pubblico vasto.
Anche mia figlia ha ceduto al fascino, e alla moda, della versione "femminile" della saga di Geronimo Stilton: le Tea Sisters.
A onor del vero, questi libri li ha voluti ai tempi della scuola dell'infanzia (materna), quando a leggerli eravamo per forza di cose io e papà. A stento, la sera, trattenevamo il nostro disappunto nei confronti di storie per lo più banali, scritte in maniera sciatta senza né amore né passione, con un lessico veramente povero. In realtà, anche la piccola ascoltatrice non si è mai veramente appassionata, nemmeno dopo, quando ha iniziato a leggere da sola. Non ha mai ripreso in mano questi libri, che sono rimasti per lo più intonsi e mai conclusi a prendere polvere sugli scaffali sino alla mia pulizia di questi giorni.
Non dico che non vadano letti a priori, ma non sono decisamente adatti a chi l'asticella la vuole tenere sempre un po' alta. Abbassare sempre il livello con il pretesto dell'inclusione, a mio parere, non fa bene proprio a nessuno, e porta solo a un impoverimento generale, mentre dovremmo arricchirci a vicenda più che possiamo.
Il mio consiglio è di non limitare mai le scelte e di proporre più opzioni possibili, cercando ovviamente di assecondare i gusti dei propri figli. Mia figlia non è mai stata una divoratrice di libri, eppure leggendo i miti greci, Esopo, Omero o Rodari le si è sempre accesa una luce nello sguardo.
Forse meglio "pochi, ma buoni", e ci sono così tanti bei libri in commercio (non scritti a tavolino da un composito staff di ideatori del plot, redattori e illustratori sempre diversi), molto meno noti, che meritano maggior attenzione di queste mastodontiche operazioni commerciali, che hanno talvolta un vero e proprio corner dentro alle grandi librerie.
Sfida di oggi: Tea Stilton vs. Gianni Rodari
«– FORZA RAGAZZE! – gridò Pamela balzando giù dalla nave insieme alle altre Tea Sisters.
– Ci aspettano tante belle SORPRESE!
– Sì! – fece eco Nicky, dietro di lei. – Non vedo l'ora di iniziare il corso di Scrittura Creativa!
– E io di ricominciare le lezioni di musica – continuò Violet con un gran SORRISO.
– Ragazze... – intervenne Colette – non vi sembra di dimenticare la novità più importante?
– Ma certo! – ricordò Pamela. – Il rettore ha promesso che quest'anno potremo imparare a recitare, SUONARE e anche ballare!
Con un urlo di gioia, Pamela afferrò Paulina per una mano e insieme le due ragazze accennarono un buffo passo di tango.
– HA, HA ,HA! proprio così! – rise Colette.
– Sarà un corso speciale dedicato alle discipline artistiche, musicali e dello spettacolo!
– Che bellezza! Ci iscriveremo tutte! – esclamò Nicky.
Le ragazze esultarono all'unisono:
– URRA' – URRA'!»
«Questa è la storia di Alice Cascherina, che cascava sempre e dappertutto.
Il nonno la cercava per portarla ai giardini: – Alice! Dove sei, Alice?
– Sono qui, nonno.
– Dove, qui?
– Nella sveglia.
Sì, aveva proprio aperto lo sportello della sveglia per curiosare un po', ed era finita tra gli ingranagggi e le molle, ed ora le toccava di saltare continuamente da un punto all'altro per non essere travolta da tutti quei meccanismi che scattavano facendo tic-tac.
Un'altra volta il nonno la cercava per darle la merenda:
– Alice! Dove sei, Alice?
– Sono qui, nonno.
– Dove, qui?
– Ma proprio qui, nella bottiglia. Avevo sete, ci sono cascata dentro.
Ed eccola là che nuotava affannosamente per tenersi a galla. Fortuna che l'estate prima, a Sperlonga, aveva imparato a fare la rana.»
Credo che la lettura di questi due brevi estratti parli da sé. Il mio banale consiglio è di andare in cerca di titoli che facciano accendere la scintilla, facendovi consigliare da un libraio di fiducia o ricorrendo ai grandi classici, che non sono diventati grandi classici senza un motivo! Tutti i bambini, nessuno escluso, meritano di sentire e leggere belle storie!
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