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"L'anno che sta arrivando tra un anno passerà..."

Più legata all'anno scolastico che all'anno solare, tiro comunque le somme a pochi giorni dalla fine di questo 2022. Un anno tosto, di quelli destinati a fare da spartiacque tra il mio ieri e il mio domani. Iniziato sul divano di casa da sola, causa Covid in famiglia, non sembrava nascere sotto una buona stella, ma alla fine di stelle ne ha viste brillare più di una.

Ho compiuto 50 anni, ho fallito un colloquio importante in dirittura d'arrivo e poi un altro ancora, ho smesso di essere un'impiegata disoccupata per tornare a essere una freelance, ho cestinato il mio romanzo, ma ho pubblicato un racconto, ho superato una certificazione universitaria seria e quattro esami fuffa, ho animato i miei sonni di nuovi fantasmi senza essere riuscita a liberarmi dai vecchi, ho iniziato a lavorare come insegnante, senza avere comunque ancora capito bene che cosa voglio fare da grande.

In un mondo che mi appare più buio e incomprensibile di un tempo, sento vacillare sempre più spesso quell'ottimismo che mi ha sorretta e guidata fino a qui, quell'ingenua certezza che tutto andrà bene. Mi perdo, percorro nuove strade, abbraccio nuovi interessi in famelica ricerca di risposte soddisfacenti ai grandi interrogativi, ma scovo solo nuovi dubbi, nuove domande, nuove ansie e insicurezze. Un senso e un appagamento talvolta inebriante lo trovo solo nelle piccole cose: nell'entusiasmo di una tredicenne e delle sue amiche, negli sguardi dei bambini a scuola, nelle risate dei ragazzini in classe, nei messaggi degli amici, nei gesti di chi ti vuole bene o di chi nemmeno ti conosce.

Non va tutto bene, ma far sì che vada meglio dipende innanzitutto da sé stessi e io cercherò di fare il meglio che posso ogni giorno che verrà.

Ciao ciao 2022...





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