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Immagine del redattoreMonica Rocca

Ricordi

Durante il lockdown, ho fatto spesso un "gioco" per addormentarmi: pensare a una persona cara e cercare nella memoria il primo ricordo in ordine di tempo che avevo di lei.

Siamo in una stanza di ospedale, tu mi tieni in braccio, avrò sì e no quattro anni, e cerchi di distrarmi dalla stupida canzone che il bambino nel letto dietro canta apposta per farmi spaventare.

Ti tengo la mano, mi dici che sono una brava infermiera, proprio come mia nonna Teodolinda che accompagnava il medico del paese quando andava a visitare i pazienti. Mai saputo quasi nulla di tua mamma, di mia nonna, ma ormai il tempo per raccontare non c'è più. Ci sono solo pochi attimi insieme a disposizione, per stringerti e accarezzarti la mano mentre chiedi a tua nipote, a mia figlia, se ti vuole bene. Sì te ne vuole, e anch'io, anche se non ce lo dicevamo mai.

In mezzo a questi due ricordi, 45 anni insieme, 27 sotto allo stesso tetto da cui volevo andarmene già da un po'. "Non sarò mai come te!' Siamo troppo diverse noi due! Per parlare del nulla tanto vale stare zitti!"

E poi, senza volerlo e senza accorgermi, mi sono ritrovata all'improvviso a parlare come te, "testa sulle spalle, stai attenta, comportati bene..." Sbuffando, ma senza cattiveria, la stessa risposta "sì mamma, me l'hai già detto un milione di volte..."

Sarebbe stato bello e confortante averti ancora qui con noi per un altro po'.

Il tuo numero è ancora in rubrica e non sai quante volte vorrei poterlo comporre ancora per "parlare del niente", "Sì, siamo arrivati, il viaggio tutto bene. Il posto è bello, fa caldo, ci sentiamo."

Ma il telefono è muto già da tre anni.

Qua cerco di fare del mio meglio, ma mica ci riesco così come vorrei.

Essere certa di ritrovarti da qualche parte quando sarà finita, sì, questo sarebbe proprio bello poterlo credere, ma al momento non ci credo affatto. Tu però aspettami in ogni caso, perché solo gli stupidi non cambiano mai idea.


P.S. Nel caso, ricordami di chiederti perché avessi scarpe e calze in spiaggia in piena estate. Forse c'era un filo di corrente?!



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