Come in ogni viaggio, entrare nelle librerie è una tappa obbligata. Oggi mi sono imbattuta in questo libro di Jan Morris, Trieste, che ben descrive, meglio di quanto potrei fare io, questa città di confine:
"Porto, frontiera, gemma dell'impero asburgico, protagonista delle due guerre mondiali, asilo per intelligenze europee, cristiane o ebree che fossero. Al soffio della bora, Jan Morris ha avvertito i molteplici spiriti della città agitarsi: fiera e ambigua, squallida e aristocratica, ospitale e razzista, latina e slava, occidentale e orientale, maschile e femminile."
Un centro città con tante aree pedonali, popolate di caffè e bancarelle, una piazza immensa e maestosa che in tanti ricordano, ahimè, stracolma ad applaudire un omuncolo che non fece proprio nulla di buono per questo Paese, tante targhe per non dimenticare e un museo toccante alla Risiera di San Sabba.
Il mare, i migranti della rotta balcanica, le statue di scrittori e poeti, il pesce, il cappuccino piccolo, la musica all'aperto, lo yatch confiscato al magnate russo, le navi da crociera, i gabbiani, i ponticelli sul canale, i negozi dei rigattieri, i luoghi di culto, il colle di San Giusto, il parco della Rimembranza, l'anfiteatro romano, i 19.000 passi al giorno.
Oggi un breve Glossario storico-culturale, un racconto fotografico e una scheda sulle informazioni stradali.
GLOSSARIO
Trieste è il capoluogo della Regione Friuli- Venezia Giulia. Si affaccia sul mar Adriatico e si trova a pochi chilometri dal confine sloveno. Conta circa 200.000 abitanti.
Piazza dell'Unità d'Italia: dal balcone del Municipio, Benito Mussolini, nel discorso del 18 settembre 1938, annunciava l’imminente promulgazione delle norme razziali sul territorio italiano.
Risiera di San Sabba: stabilimento industriale per la lavorazione del riso, divenne poi magazzino e caserma militare.
Con l'occupazione tedesca, fu utilizzato come campo di prigionia provvisorio per i militari italiani catturati dopo l’8 settembre 1943 (Stalag 339) e successivamente trasformato in Polizeihaftlager (Campo di detenzione e di polizia). https://risierasansabba.it
Nota ortografica
Scudi si scrive senza H perché il suono CU è già duro.
RICORDA:
CA - CO - CU suoni duri
CE - CI suoni dolci (cena, cielo). Se voglio un suono duro devo aggiungere la H (chiesa, scheda)!
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